CANDIDATO SINDACO

E ROSA DEGLI ASSESSORI


I NOSTRI CANDIDATI

PER IL CONSIGLIO COMUNALE

ATTO COSTITUTIVO

Guastalla 19--- 03---2009


Con il presente atto, rendiamo nota l’intenzione di presentare una lista civica che parteciperà alle prossime elezioni comunali con un proprio simbolo, denominato “UNITI PER GUASTALLA”.
La caratteristica distintiva di questa nuova formazione, è quella di mantenere una equidistante neutralità nei confronti delle altre due liste che tradizionalmente sono presenti nella competizione locale.
Noi puntiamo alla raccolta di tutte quelle potenzialità personali deluse, emarginate dalle decisione del” palazzo”, spettatori indistinti senza voce, i quali in passato non hanno votato e non voteranno per sfiducia conclamata in tutto e verso tutti.
Contiamo inoltre sul consenso motivato di tutti quei cittadini che non si riconoscono in ciò che i partiti gli propongono con le stanche, inadeguate e ripetitive liste “tradizionali”.
Serve cambiare metodo e atteggiamento, bisogna sconfiggere l’autoreferenzialità sia della maggioranza sia dell’opposizione; il consiglio comunale deve poter essere una palestra dialettica di tutti e per tutti, i problemi non possono essere considerati né di destra né di sinistra e neppure di centro, ma sono semplicemente problemi, e come tali bisognerà risolverli con la collaborazione e l’impegno di tutti.
Questa scelta ci pone nelle condizioni di essere aperti e disponibili verso chiunque vorrà mettere a disposizione della comunità guastallese le proprie idee, oltre alle personali capacità ed esperienze.
L’adesione è libera e senza condizionamenti partitici, e vale per tutti i guastallesi che aspirano ad una moderna forma di partecipazione democratica, e soprattutto per chi crede che un’idea di cambiamento possa farsi strada anche nel nostro comune.

La scelta dei candidati dovrà tenere conto delle varie specificità:uomini e donne, giovani e meno giovani, operai e aziende, artigiani e commercianti, agricoltori e liberi professionisti, insegnanti e studenti,operatori del pubblico impiego e della sanità.
Dosando con attenzione il rapporto rappresentativo tra frazioni e centro città.
Agiremo con convinzione per eliminare quanto più possibile i costi della politica e della burocrazia.
Saremo aperti e disponibili anche a modificare le nostre convinzioni o ad integrarle con altre che ci saranno proposte, avremo orecchi per ascoltare i problemi che saranno evidenziati, e pronti ad accogliere suggerimenti che ci saranno indicati e soprattutto speriamo di stringere le mani dei tanti cittadini che vorranno percorrere con noi una strada difficile ma non impossibile.
Contiamo di risvegliare l’orgoglio di appartenere ad una comunità che per la sua storia e per la sua gente merita molto di più di ciò che i partiti con le loro liste ci propongono.

ESPRESSIONE PROGRAMMATICA E DI INTENTI DELLA LISTA CIVICA “UNITI PER GUASTALLA” :

COSTO DELLA POLITICA



In generale la politica ha raggiunto livelli eccessivi, e per alcuni versi favorisce una preoccupante lacerazione con la società civile sempre più indispettita dalla difficoltà nell’erogazione di servizi non sempre all’altezza delle aspettative degli utenti.
Noi affermiamo una concezione della politica come servizio e proprio per questo riteniamo che essa debba sempre ispirarsi ad un principio morale: una comunità come la nostra, oltre al sindaco, non abbia bisogno di sette assessori retribuiti a tempo pieno.
Sappiamo che i problemi da risolvere sono tanti, e che bisogna tenere conto che Guastalla è comune capo distretto, il che impone un ruolo di responsabilità e di prestigio che va onorato nel migliore dei modi.
Proprio per questo ci pare giusto invertire la tendenza e servire da esempio virtuoso per tutti. Del resto siamo convinti che la politica ha l’obbligo morale di ridurre drasticamente i costi.
Il fare politica amministrativa, ai nostri livelli, non può costituire un lavoro, ma deve configurarsi, quanto più possibile, come un servizio volontario.
Tempo, idee e professionalità devono essere prestati gratuitamente alla comunità guastallese, così come per le varie associazioni di volontariato.
L’amministrare una comunità prestigiosa come la nostra, ma contenuta nel numero dei residenti non può essere visto come una fonte di entrata economica.


NOI PROPONIAMO:

I futuri assessori dovranno operare a titolo gratuito cosi come gli eventuali consiglieri, che saranno eletti nella nostra lista,con la sola eccezione del sindaco e del vice sindaco. Andranno rimborsate solo le spese documentate, utili e pertinenti alla funzione di amministratore.
Con questa operazione si potrebbe risparmiare una cifra significativa,che potrà essere utilmente impiegata per costituire un fondo di sostegno alle famiglie in difficoltà economiche.
Il carico di lavoro e di responsabilità assegnato agli assessori potrà essere ripartito e le competenze, sotto la direzione dell’assessore stesso, delegate ad altri consiglieri e/o cittadini; per esempio ai responsabili dei settori territoriali.
In questo modo, si avrà una crescita collegiale che favorirà l’impegno e l’interesse di un numero maggiore di cittadini preposti alla gestione della cosa pubblica; più persone potranno essere coinvolte attivamente e avranno l’occasione per mettere a disposizione della comunità le proprie idee ed esperienze.
Il che favorirà la formazione civica di tanti cittadini; e potrà rappresentare la strada maestra per un vero ricambio generazionale nella nostra comunità.
Non va sottovalutato che l'impegno gratuito eliminerà certamente la rissa fra i partiti, e la ressa fra le persone per occupare delle poltrone che saranno a compenso" zero".


PRINCIPIO DI DEMOCRAZIA

Il principio fondante si basa sull’idea che le decisioni sono di competenza degli organismi democraticamente eletti, ma ciò non toglie che il palazzo del comune deve essere patrimonio “trasparente” dei guastallesi, solo transitoriamente prestato a chi è chiamato ad amministrare la città in nome e per conto di tutti i cittadini.
A sostegno noi riteniamo che i cittadini devono poter intervenire nel confronto democratico sfruttando anche i nuovi elementi di partecipazione attiva che metteremo in atto, modificando i regolamenti in vigore.

NOI PROPONIAMO:

Le sedute del Consiglio Comunale devono svolgersi di sera e più di una volta il mese.
Questo potrebbe favorire la partecipazione di lavoratori, commercianti, liberi professionisti ecc. cioè di tutti coloro che in orario preserale stanno lavorando.
Il tempo per il dibattito deve essere ampliato concedendo anche alle opposizioni il tempo sufficiente per argomentare le loro opinioni.
Devono essere previsti anche Consigli Comunali aperti, proposti dalla maggioranza e/o dalla minoranza. In essi deve essere assicurato il diritto di parola a tutti i cittadini .
Un Consiglio Comunale aperto all’intervento dei cittadini può essere convocato per problemi di interesse generale, oppure quando la richiesta viene avanzata dal 25% dei votanti nelle frazioni o dal 45% dei votanti nell’intero comune.
A cadenza mensile il sindaco o un suo rappresentante risponderà alle domande dei cittadini attraverso la prassi del question-time.
I Consigli Comunali che tratteranno argomenti di interesse prevalente per le frazioni devono essere convocati nelle frazioni interessate, dando così la possibilità di assistere alla discussione a quanti più cittadini possibile.
Il territorio comunale potrebbe essere diviso in sette settori: centro storico, Pieve, Tagliata, San Martino, San Giacomo, San Rocco, SanGirolamo.
Ogni settore eleggerà un proprio rappresentante che opererà da collegamento fra il territorio e il Consiglio Comunale.
Gli eletti, che opereranno gratuitamente, saranno invitati permanenti alle riunioni delle commissioni e della Giunta Comunale con diritto di parola ma non di voto.


VERIFICA DEI COSTI DELLA GESTIONE AMMINISTRATIVA E DEI SERVIZI (RETTE)

Vanno verificati i costi della burocrazia, razionalizzati e bilanciati i servizi e il loro carico di lavoro e istituito un punto "Segnalazioni e Disfunzioni" presso l’URP, con lo scopo di favorire un giudizio di gradimento da parte dei cittadini. Bisogna considerare come prioritaria l’apertura di uno sportello anche telematico veloce, a corsia preferenziale, che agevoli il ritiro e la consegna di documenti o di pratiche non impegnative.
Serve una particolare attenzione e considerazione nei confronti del personale valorizzando le professionalità espresse attraverso un riconoscimento del merito che deve essere motivo premiante e non di mortificazione.
E’ indispensabile favorire il coinvolgimento dei diversi settori e dei servizi nei processi decisionali ed attuativi, in un sinergismo costruttivo, capace di valorizzare la ricchezza d’energie e professionalità indiscutibili degli operatori con gli indirizzi programmatici tracciati dall’Amministrazione Comunale. A questo proposito dovranno essere valorizzate al massimo le competenze e le professionalità interne per arrivare ad una rilevante riduzione delle consulenze esterne.
Bisogna riconsiderare i costi pesantissimi delle”rette” che le famiglie sono costrette a sopportare per la degenza degli anziani nelle strutture preposte, lo stesso vale per le rette che sempre le famiglie devono sostenere per i figli in età prescolare.
A questo proposito vanno differenziate le rette in base alle disponibilità delle singole famiglie, rendendo l’applicazione dell’ISEE sempre più rispondente alla realtà e praticando un percorso di equità che pesi maggiormente su alcuni e meno su altri, secondo il principio delle disponibilità verificate e verificabili, e del reddito realmente percepito dai diversi nuclei familiari.
Le strutture che accolgono gli anziani, ormai per il loro costo, sono accessibili solo ad anziani ricchi o a nuclei familiari con disponibilità consistenti. In un momento di difficoltà come quello che stiamo attraversando bisogna operare perché le famiglie in difficoltà spendano di meno per i servizi e per le utenze, mantenendo in essere la stessa qualità nei servizi. Appare scontato, ma spendendo di meno è come guadagnare di più. Paradossalmente la crisi può essere il volano per ripensare e ampliare le risposte sociali e per aiutare le fasce più deboli facendo leva sulle compatibilità legate alla razionalizzazione delle strutture e dei servizi anche in ambito sovraccomunale o addirittura extra-provinciale.

NOI PROPONIAMO:

Per le famiglie, che per i loro figli utilizzano le scuole materne o i nidi, bisognerà attivare un orario più lungo dell’attuale, tale da permettere un ingresso anticipato di mezz’ora, e la conseguente uscita ritardata di un’ora e mezza.
A tale proposito, poiché riteniamo che il costo delle rette non vada aumentato pur alla presenza del necessario aumento dell’organico, per realizzare il nostro intendimento attiveremo un tavolo di confronto con le associazioni industriali, commerciali e con gli istituti bancari e assicurativi con lo scopo di reperire i fondi necessari.

ANZIANI

Prendiamo in considerazione un aspetto che per molte famiglie risulta essere prioritario: l'assistenza e in molti casi la vigilanza e la custodia di uno o più parenti anziani e/o disabili.
Il fenomeno è preoccupante ed esteso, molto più di quanto appaia, e ha un denominatore unico: la necessità di accudire alla persona, anziana o impedita, tutto il giorno, per tutti i giorni dell'anno.
E’ noto che la popolazione anziana è in aumento e l’indice d'invecchiamento nel nostro territorio è fra i più alti della regione; inoltre le condizioni economiche delle famiglie regrediscono anziché migliorare, i servizi alla persona mostrano tutte le difficoltà presenti in una società in crisi economica.
Ora la questione è risolta a livello individuale, e le famiglie si arrangiano come possono, reclutando il personale (badanti) spinti dalla necessità, molto spesso dall’urgenza, senza avere né il modo né il tempo per verificare le provate capacità o esperienze della persona assunta.
Il canale di conoscenza più comune è il passa-parola. In un mercato senza regole o dalle regole fragili e caotiche e a fronte di necessità inderogabili, viene reclutato di tutto, in tutti i modi e con tariffe che sfuggono ad ogni principio; ciò non garantisce né chi assume né chi viene assunto.

NOI PROPONIAMO:

a) l’attivazione di uno sportello pubblico al quale rivolgersi in caso di necessità
b) un albo di riferimento dove si possa verificare la disponibilità e la professionalità delle persone interessate a svolgere il lavoro di assistenza.
c) la disponibilità operativa permanente, in modo da avere turni di intervento costante, tali da garantire l’assistenza anche nei giorni o periodi di riposo, ferie, malattie ecc., dell’assistente titolare
d) lo stato di regolarità con le leggi italiane dei contratti di lavoro.
Il Comune dovrà disporre un censimento delle persone interessate al lavoro di "vigilanza integrata", italiane, comunitarie o non comunitarie, verificarne le capacità professionali e nel caso attivare corsi di preparazione e/o di aggiornamento periodico tale da garantire la disponibilità e l’affidabilità delle persone che verranno indicate alle famiglie interessate.
Le disponibilità economiche necessarie vanno trovate utilizzando i risparmi sui “costi della politica”.


SICUREZZA

Assieme a quello del lavoro è senza dubbio uno dei temi di maggiore interesse; per questo richiede un'attenzione particolare.
La cosa va affrontata con decisione ma con equilibrio, con proposte non emotive ma ragionate e avendo come riferimento vincolante la pacifica convivenza e la coesione sociale nel rispetto delle regole da parte di tutti.
Siamo consapevoli che una ricetta risolutiva non la possiede nessuno e che il problema in sé è di difficile soluzione; inoltre, siamo convinti che in prospettiva, stante la situazione economica che abbiamo di fronte, il problema potrebbe assumere anche nella nostra comunità aspetti preoccupanti e di difficile gestione.
Del resto sappiamo bene quanto è profondo il malessere che le nostre comunità vivono. Lo stato di incertezza e di insicurezza è motivata del perdurare quotidiano di atti di maleducazione e favorito da pesanti episodi di violazione delle regole che si esplicitano nella mancanza di rispetto nei confronti delle persone, del territorio o della proprietà.
La sfida è difficile per questo vogliamo fissare, non solo idealmente, dei principi e fare alcune proposte concrete.
1) La predisposizione a delinquere è un dato individuale, un “patrimonio” negativo che colpisce tutti senza distinzione di popolo di religione o di sesso
2) E’ un fatto che mette in soggezione l’intera comunità residente, la quale ha l’obbligo civico di coalizzarsi per rispondere in modo solidale, con un ventaglio di proposte adeguate e condivise.
3) Siamo contrari alle “ronde civiche” e con più forza siamo contrari al fatto che i medici e gli insegnanti abbiano l’obbligo di denunciare le persone o i bambini clandestini, in ragione del previsto reato di clandestinità.

Consapevoli delle prerogative ma anche dei limiti oggettivi che l’amministrazione comunale ha in materia di sicurezza proponiamo:
1) un intervento coordinato fra le diverse autorità: Arma dei Carabinieri, Corpo di Polizia Stradale, Polizia Municipale, tale da favorire un pattugliamento più frequente, variando gli orari e la posizione dei posti di blocco, soprattutto nelle zone di maggiore sensibilità come la stazione, le scuole, le piazze e i mercati, oltre alle aree tradizionalmente conosciute, o dove si sono già verificati episodi di violenza. Tutto ciò vale per il centro ma anche per le frazioni che non possono essere considerate zone a “lenta attenzione”.
2) bisognerà considerare una diversa organizzazione e un eventuale incremento degli organici tali da favorire una presenza costante di pattugliamento “a piedi” della Polizia Municipale che va dotata di strumenti idonei al caso. Del resto è provato che la presenza fisica delle forze dell’ordine dà maggiore sicurezza rispetto al semplice passaggio in auto.
Riteniamo dunque che il problema vada affrontato soprattutto dal punto di vista della prevenzione: per questo

NOI PROPONIAMO:

1) Un osservatorio comunale permanente, che si riunirà almeno a cadenza mensile e potrebbe essere composto da organizzazioni sindacali e di categoria, servizi sociali, rappresentanti delle diverse etnie presenti nel nostro territorio, assieme ai rappresentanti delle forze dell’ordine . Lo scopo è quello di monitorare il territorio in modo analitico. Ciò permetterà di avere “visivamente” il polso della situazione e di ragionare su dove, come, e con quali mezzi, e quali strategie sinergiche servirà mettere in campo.
2) Bisognerà aprire una trattativa con le autorità deputate allo scopo per istituire nel nostro territorio un Commissariato di Polizia
3) Serve creare e sostenere i centri di aggregazione favorendo ogni tipo di iniziativa che faccia da catalizzatore e incentivi la gente alla partecipazione . In concreto bisogna fare il possibile perché la popolazione esca dalle case e partecipi attivamente alle iniziative pubbliche. E' urgente riaprire, possibilmente in centro storico o nelle immediate vicinanze, una o più sale da cinema senza scartare l'ipotesi di un sostegno pubblico. La vita c’insegna che non esiste la terra di nessuno e che i vuoti sono sempre riempiti: le strade e le piazze vuote, cioè prive della gente per bene, non rimangono tali ma finiscono per diventare terra senza regole in mano alla criminalità.
4) E’ indispensabile combattere l’uso di droga e di alcool; infatti è forte l’incidenza e la propensione a delinquere in presenza di questi elementi.
5) Serve fare molta attenzione nella progettazione, nel recupero e nella gestione dei quartieri, all’impianto urbanistico, agli spazi adibiti a verde pubblico, all’arredo urbano, all’illuminazione. Bisognerà favorire le iniziative delle attività commerciali, oltre alla creazione di spazi di animazione e di attività culturali permanenti.
Il senso civico e il rispetto reciproco ci sollecitano ad operare in modo contestuale verso il dialogo che favorisce il convincimento e la persuasione, ma ci proietta anche in modo convinto verso una ferma e decisa attività mirata alla “tolleranza zero”.


PROBLEMI DELL'OCCUPAZIONE E DEL LAVORO

Non vi è dubbio che allo stato delle cose il problema dell’occupazione e del lavoro assume una valenza prioritaria per lo sviluppo del nostro territorio.
Le condizioni di difficoltà in cui si vengono a trovare molti settori produttivi del nostro territorio incidono pesantemente sul tessuto sociale della nostra comunità, mettendo a rischio una coesione sociale che sino ad ora si è retta su equilibri di stabilità che sembravano consolidati nel tempo e al riparo da influenze negative. A tale proposito va prestata la massima attenzione al ruolo delle donne e alle condizioni di difficoltà in cui esse verranno a trovarsi anche in rapporto e al rispetto delle pari opportunità occupazionali che potrebbe, di fatto, essere disatteso o forzato negativamente.
Di fronte a ciò che appare sempre di più non come un fatto congiunturale, ma come un preoccupante e generalizzato fenomeno strutturale che coinvolge pesantemente il mondo delle imprese, del commercio, dell’agricoltura, ecc. gli enti locali devono attrezzarsi per rispondere adeguatamente, per quanto è di loro competenza, alla domanda d’intervento che si leverà con sempre più insistenza dalle famiglie e dalla società in generale.

NOI PROPONIAMO:

la creazione di un assessorato apposito che abbia le competenze per monitorare e nel caso intervenire rispetto ai problemi del lavoro, delle aziende, delle attività produttive e dei servizi sociali.
Noi riteniamo che la garanzia del lavoro vada coniugata con la sicurezza sul posto di lavoro. Questo è un presupposto irrinunciabile per tutte le attività, anche se un occhio di riguardo va rivolto al lavoro edile e agricolo. Il diritto al lavoro deve coincidere col diritto a lavorare secondo le regole contrattuali e di legge. C'è bisogno di unità anche fra più comuni per dare delle risposte adeguate alla gravità del problema.
L’unione dei Comuni della bassa dovrà aprire un confronto con gli istituti di credito per favorire le famiglie e le attività produttive industriali di piccole e medie dimensioni, comprese le attività agricole, commerciali e dei trasporti.
Per le situazioni di maggiore sofferenza bisognerà prevedere forme d’integrazione che vanno dalla riduzione dalle tariffe sulla nettezza urbana, alla riduzione delle rette scolastiche e di quelle socio sanitarie e di ricovero; servono inoltre interventi calmieranti da parte di Enia per quanto riguarda le tariffe di acqua, gas, e luce elettrica.
In sostanza nessuno deve sottrarsi ai propri obblighi verso la comunità: per questa ragione noi proponiamo che sotto la direzione dell’assessore al “lavoro” sia istituito un osservatorio permanente composto dalle organizzazioni sindacali e di categoria, dalle organizzazioni di volontariato sociale e dalle strutture socio sanitarie.
Lo scopo è quello di monitorare in tempi certi e con cognizione di causa la realtà territoriale, e per quanto possibile intervenire nel merito per trovare una soluzione.

GUASTALLA NELLA BASSA REGGIANA


Il Comune di Guastalla assume un ruolo centrale nel territorio della Bassa Reggiana e deve assolvere la funzione di capo-distretto di questo territorio.
I servizi che a Guastalla hanno sede assumono rilevanza a scala territoriale e, come tali, vanno salvaguardati e potenziati.
L’Ospedale di Zona rappresenta il più importante di questi servizi; esso ha avuto in questi anni interventi di potenziamento strutturale, ma ha anche vissuto momenti di difficoltà, per la fuoriuscita di alcuni professionisti dalla qualità indiscutibile. D’altra parte, diverse cose andrebbero riviste e in alcuni settori e negli orientamenti della gestione in generale.
L’Istituto Russell è un altro servizio di scala territoriale che sta vivendo un passaggio problematico nella propria vita e nella propria organizzazione, dal momento che la sua espansione quantitativa non ha coinciso sempre con una crescita della qualità dell’offerta formativa da esso proposta.
I servizi a valenza distrettuale stanno languendo: la condizione della Pretura è molto preoccupante; il Centro di Formazione Professionale non decolla e perciò non favorisce lo sviluppo di nuove figure professionali avanzate, altri servizi si limitano alla routine, mentre il distaccamento della Camera di Commercio conclude tacitamente la propria presenza.
Guastalla è parte rilevante della nuova “Unione Bassa Reggiana” che mette insieme gli otto comuni del nostro distretto per tentare di avviare politiche di scala territoriale.
L’Unione appare in questo momento un elemento distaccato dalla vita del territorio e della gente, la cui funzione non è ben chiara, anche se può portare a positive innovazioni nelle scelte politiche della zona.
A nostro parere Guastalla deve ricoprire il ruolo di guida politica / amministrativa per il territorio della Bassa Reggiana.

NOI PROPONIAMO:

1) che l’Unione Bassa Reggiana sia una vera opportunità e debba essere riempita di contenuti operativi che contribuiscano a migliorare la qualità della vita dei cittadini e la difesa del territorio. E’ importante che le politiche sociali siano raccordate a livello territoriale e che gli interventi siano coordinati per evitare un possibile spreco di risorse.
L’Ufficio di Zona per le politiche sociali che oggi gestisce il Piano di Zona, deve essere attento ai bisogni dei cittadini e del territorio, e deve proporre politiche di sostegno alle persone in difficoltà (per handicap, per condizioni economiche, per problemi di inserimento sociale, ecc.) coordinando in modo più efficace l’azione dei diversi assessorati comunali. In questo modo l’Unione può fornire un servizio e non diventare un inutile fotocopia di strutture che già esistono.
Nel campo dell’assetto del territorio occorre dare seguito ad un coordinamento, con l’attivazione di un Ufficio di Piano Territoriale che raccordi le scelte delle diverse Amministrazioni e dei loro uffici tecnici. Solo così si potrà evitare un accavallamento di previsioni per le aree industriali, commerciali e il tempo libero che rischiano di essere ripetute in tutti i comuni provocando un consumo di risorse territoriali che occorre assolutamente evitare. A tale proposito riteniamo indispensabile attivare “Agenda 21” un programma delle Nazioni Unite dedicato allo sviluppo sostenibile attraverso la pianificazione a vari livelli (mondiale, nazionale, locale) con la partecipazione di tutti i portatori di interesse( istituzioni, soggetti economici, associazioni, gruppi informali ecc.) che operano in un determinato territorio. Il processo di strutturazione di “Agenda 21 Locale” prevede l’attivazione di un Forum di consultazione permanente organizzato per gruppi “tematici” o territoriali, funzionale a verificare scenari di sostenibilità delle politiche-azioni, a mezzo del confronto di conoscenze ed esperienze disponibili in loco.
2) che l’Ospedale di Zona sia potenziato nelle sue strutture e nel personale per rimanere un punto d’eccellenza del servizio sanitario a scala territoriale.
Occorre costituire una Consulta ospedaliera fra le diverse componenti che lavorano al suo interno e che ad esso sono interessate. Recuperando anche l’esperienza e la professionalità di coloro che fino a qualche mese fa vi hanno lavorato e che sulle politiche ospedaliere hanno concezioni anche diverse da quelle espresse a livello di Azienda USL.
La società civile deve poter intervenire in questo processo di verifica e di riflessione, per portare il contributo degli utenti e per poter esercitare anche un ruolo di controllo sulle scelte che si andranno a compiere.
3) che il sistema dell’Istruzione sia ripensato in termini di razionalità e di efficienza. L’elevata presenza di studenti presso l’Istituto Russell potrebbe portare all’esigenza di una sua suddivisione in due strutture didattiche con dimensioni maggiormente gestibili e governabili.
Lo scopo è quello di assicurare un migliore rapporto fra studenti e docenti e di sviluppare le potenzialità formative che la scuola presenta.
L’istruzione superiore di livello universitario o professionale deve trovare presenza a Guastalla. Si deve tornare a verificare la disponibilità a realizzare a Guastalla una facoltà universitaria, come proposto alcuni anni fa dall’Università di Parma; oppure si possono trovare i modi per sviluppare a Guastalla corsi di formazione post-universitaria, con il coinvolgimento delle università di Parma e di Modena-Reggio Emilia. Occorrerà potenziare i percorsi scuola/lavoro per gli alunni diversamente abili e migliorare l’offerta post-diploma o post certificazione dei crediti. Alla luce dei fatti recenti ( terremoto) serve verificare le condizioni di stabilità di tutti gli edifici scolastici.
4) che i servizi territoriali non siano depotenziati. Va salvaguardata la presenza della Pretura e degli Uffici Giudiziari, così come le strutture nel campo del lavoro e dell’occupazione. Va sviluppato il rapporto con la Camera di Commercio e con l’Ufficio Tecnico Erariale, per poter avere una gestione del catasto in maniera decentrata.



VIABILITA' E SOSTA

Ultimamente alcune innovazioni hanno modificato in meglio la situazione data.
Il tentativo di riorganizzare la sosta e di favorire una rete di piste ciclabili, oltre alla creazione di alcune rotatorie rientra nei nostri programmi.
L’esperienza di questo periodo indica però che servono alcune modifiche, tenendo conto che la necessità di accedere al centro storico va coniugata con il rispetto dell’ambiente.
Si può pensare ad una rete di piste ciclabili su tutto il percorso a ridosso della circonvallazione est, che si colleghi con via don Minzoni da una parte e via Pieve dall’altra.
L’altro lato confinante con la stessa carreggiata può servire come area di sosta per le auto.
E’ evidente che tutto il percorso delle ciclabili va messo in rete avendo cura di metter in sicurezza anche quelle situazioni che ora appaiono pericolose e prive di senso.
Per quanto riguarda le piste ciclabili, lo sforzo maggiore va indirizzato alla creazione di percorsi che favoriranno il collegamento del centro con le frazioni, oltre ad un’indispensabile congiunzione ciclabile con il centro di Gualtieri sfruttando il percorso dell’argine maestro.
Il problema della sosta è senza dubbio difficile da risolvere, per questo noi pensiamo che si possano recuperare allo scopo alcune aree della parte nord della città come la zona di fronte all'ex Bartoli.
La zona sud della città risulta essere più carente, per questo bisogna riportare una parte degli stalli in piazza della Repubblica (circa la metà) a sosta gratuita temporizzata, questo permetterebbe di utilizzarla nel migliore dei modi.
Sempre per la zona sud forse è giunto il momento di ripensare allo spazio e alla circolazione degli autobus.
L’anomalia consiste nel fatto che gli autobus escono da anni da via don Minzoni e s’immettono in via Cisa contromano, oltre a ciò gli stalli riservati alle corriere sono non utilizzati per gran parte della giornata.
A questo proposito va individuata una zona diversa dall’attuale per la partenza e l’arrivo dei pullman.
Di conseguenza si potrebbe utilizzare la parte liberata di via don Minzoni come parcheggio con la creazione di stalli a pettine per la sosta gratuita a tempo limitato. Via don Minzoni dovrà essere finalmente collegata con un passaggio pedonale al parcheggio ex Mattaccheo.
Inoltre si potrebbe disegnare una pista ciclabile che si colleghi con la circonvallazione est, via Cavour ecc.
Ci sembra inoltre doveroso prevedere una parte della sosta temporizzata gratuita nel parcheggio “Gonzaga” che è utilizzato in prevalenza dai pazienti dei medici di base.
Il pagare la sosta per una necessità primaria come quella del diritto alla salute ci pare un insulto alla ragione e al buon senso.
Consideriamo poi che chi usa la macchina per venire a farsi visitare dal medico sono molto spesso cittadini che provengono dalle frazioni o persone invalide o bisognose di un supporto meccanico.
Bisogna portare ad omogeneità di trattamento le varie zone, vanno perciò riviste le are riservate di Z.T.L. escluse Via Gonzaga e largo dei Mille che invece andrebbero controllate con maggiore severità.
Le regole devono essere uguali per tutti e non esistono ragioni motivate che consentono il permanere di zone franche.
Bisogna intervenire con cartelli segnaletici perchè i veicoli che provengono da nord della circonvallazione est non svoltino più a sinistra per immettersi in via Pieve nei pressi del passaggio a livello. Questa manovra provoca pericolo e disagio quotidiano.
E’ necessario proseguire con la messa in sicurezza degli incroci di Via Sacco e Vanzetti e via Salvador Allende nella zona dell’Ospedale, e dove il proseguimento di viale Po si congiunge con il ponte sul fiume stesso.
Altri punti critici sono sulla provinciale per Novellara: la mancanza di rotatoria nella zona di San Giacomo in prossimità dell’incrocio semaforico, gli svincoli con la Cispadana e l’incrocio con la strada che porta a San Rocco. Le rotatorie dovrebbero essere completate con un indirizzo semaforico visivo e “sonoro” per pedoni, ciclisti e non vedenti.
Proponiamo inoltre il servizio di” mini- pulmini”, gestiti da privati, che a cadenza oraria potranno essere a disposizione, a tariffa concordata, della cittadinanza per raggiungere i punti di maggior interesse quali: ospedale, case protette, fermata e partenza dei mezzi di trasporto, carabinieri e forze di polizia, comune, cimitero, centri commerciali, scuole, aree sportive, negozi del centro storico e delle frazioni ecc.
Vanno previsti nei punti d’ingresso della città e delle frazioni dei pannelli planimetrici che evidenzieranno la posizione delle vie dell’intero territorio comunale, e vanno indicati con cartelli luminosi i parcheggi e i relativi posti disponibili all’uso.
Inoltre, andrebbero previsti dei limitatori per ridurre la velocità massima a 30 km/h, sia nell’area della città sia nei centri delle frazioni. Abbiamo constatato una situazione di sofferenza, che va risolta, nella zona di Pieve centro sia per quanto riguarda la viabilità che i parcheggi.
In generale va riconsiderata la visibilità della segnaletica stradale, con particolare attenzione alla zona industriale.
E’ scontato inoltre che servirà maggiore attenzione e rapidità d’intervento, su tutto il territorio comunale, per la manutenzione e lo stato di conservazione delle strade e dei marciapiedi e della segnaletica, dell’arredo urbano, delle attrezzature e dei servizi.



LA RIQUALIFICAZIONE URBANA

Nei prossimi anni la sfida per la riorganizzazione della città e del territorio si giocherà sulla risoluzione dei problemi di riqualificazione urbana.
Lo stesso PSC prevede grandi operazioni di trasferimento degli stabilimenti posti ai confini del centro storico come la SMEG e la SAER.
E’ necessario prevedere per queste aree una parte consistente di terreno ad uso pubblico con servizi e spazi aperti o anche come polo fieristico al servizio della città.
Queste sono le vere opportunità per riqualificare Guastalla e il suo territorio. Il Comune deve avere un ruolo trainante in questi processi di riqualificazione che devono tenere conto delle esigenze economiche dei proprietari, ma che devono evitare che intervengano delle logiche speculative a vantaggio di pochi privilegiati.
Per quanto riguarda il centro storico è necessario completare alcuni interventi avviati: oltre al Palazzo Gonzaga, andrà completato in accordo con l’AUSL il recupero dell’ex ospedale civile di piazza Matteotti anche proteggendo l’area verde, ex orto delle suore, situata dietro lo stesso stabile. Questa area che è destinata a parcheggio dovrà essere invece vincolata e trasformata in un parco pubblico.
Nel centro storico andranno poi pensate le funzioni della chiesa di San Carlo che ora versa in uno stato di degrado, ma che contiene un elemento assai importante, come l’archivio comunale. Potranno essere individuate risorse nazionali e regionali per portare alla sua sistemazione definitiva, che permetta anche ai cittadini di poter utilizzare un servizio vitale per le pratiche edilizie, commerciali o civiche di cui essi necessitano.
Per la chiesa delle Cappuccine va ripreso il progetto per la realizzazione di un centro di aggregazione per i giovani, che in modo autogestito nel rispetto delle regole e in collaborazione con gli assessorati di competenza possano esporre le loro mostre (di fotografia, di pittura, di bricolage, ecc.), fare musica, proporre momenti di incontro aperti a tutta la cittadinanza.
La posizione della chiesa vicina alla scuola media può servire anche per le attività di educazione artistica della scuola stessa.
Occorre riconsiderare il problema delle piazze di Guastalla e delle frazioni, si dovrà rivedere la sistemazione della Piazza I° Maggio anche con la possibilità di demolire il vecchio acquedotto che non ne permette un uso completo e soddisfacente. L’intervento previsto a Pieve deve assicurare la realizzazione di una piazza, bella e attrezzata, che rappresenti il centro vitale della frazione; anche nelle altre frazioni, in sintonia e in continuità con quanto già deciso o deliberato, devono essere costruiti ,terminati o sistemati i punti di aggregazione per i cittadini di quelle comunità.
Infine il problema di piazza della Repubblica che dopo cinque anni di dibattito e di contrapposizioni versa in uno stato ancora maggiore di degrado.

PER PIAZZA DELLA REPUBBLICA NOI PROPONIAMO:
di proseguire sulla strada dell’intervento “soft” disegnato dal progetto vincitore del concorso bandito dal Comune, cercando tuttavia di mantenere i nuovi edifici distaccati dalla chiesa di San Francesco per mantenere la visibilità del suo fianco est.
L’area posta fra la chiesa e l’ufficio postale andrà sistemata a verde, in modo curato e decoroso, per distinguerla dal resto della piazza e per non farla diventare uno spazio destinato al progressivo degrado.
Le Poste Italiane dovranno essere sollecitate a riqualificare l’aspetto del proprio ufficio, come hanno detto di voler fare; per questo vanno stabiliti dei tempi certi che esse dovranno rispettare, per cominciare a ridare dignità a questa piazza.
La sistemazione dell’area mercatale dovrà coinvolgere anche la Via Passerini e la via Cesarea, in modo che la piazza si estenda e diventi un tutt’uno con queste strade, assicurando al mercato la possibilità di uno sviluppo più razionale, secondo i criteri di sicurezza che esso richiede.

AMBIENTE E VERDE PUBBLICO


a) RACCOLTA DIFFERENZIATA
Affermiamo la nostra convinzione circa la necessità di procedere per estendere a tutto il territorio comunale la raccolta differenziata.
Riteniamo però che il servizio del “porta-porta” che oggi interessa una parte risibile della popolazione vada organizzato in modo più strutturato e funzionale.
Ora i passaggi e la raccolta risultano essere approssimativi e non rispondono a nessuna regola funzionale, né ciò favorisce il decoro ambientale che a ben vedere risulta essere peggiorato.
Centinaia di bidoncini stazionano per buona parte della giornata sui marciapiedi del centro storico, per non parlare dei bidoni più grandi che perennemente dimorano nelle piazze dello stesso centro.
Bisognerà affrontare il problema tenendo conto delle ragioni di alcune attività commerciali impossibilitate ad ospitare i bidoni dei rifiuti per mancanza di spazio.
In alcuni casi lo spazio esiste, ma la conservazione del pattume in quei luoghi risulta essere in contrasto con il rispetto delle norme igieniche in vigore.
La raccolta è fatta con camioncini puzzolenti e inquinanti in modo disordinato e senza logica, i bidoncini sono svuotati e lasciati aperti e così rimangono, per diverse ore, con i loro residui: un vero paradiso per mosche, insetti vari e in alcune occasioni anche topi.
Non parliamo poi della frequenza disordinata dei passaggi che non prevedono la raccolta nei giorni festivi; proviamo ad immaginare quale situazione si viene a determinare nelle case nei momenti di doppia o tripla festività come Natale, Pasqua, Ferragosto o altre festività infrasettimanali.
D’estate, i bidoncini dell’umido risultano essere insufficienti dato che il residuo organico dei frutti di stagione è simile o superiore alla capacità ricettiva del contenitore, che bisogna tenersi in casa per giorni. A tale proposito sarà il caso di prevedere la raccolta di vicinanza quale sostegno all’attuale servizio, inoltre serviranno dei contenitori per la raccolta degli olii usati per cucinare.
Se poi consideriamo che l’immondizia può essere una risorsa e il riciclarla una ricchezza non si capisce perché questa “ricchezza” abbia prodotto e produrrà un aumento dei costi e una lievitazione delle tariffe. In due anni l’aumento è stato pari al 10%, quasi quattro volte l’inflazione reale.
A parte questo interrogativo, pensiamo che anche il sistema delle tariffe per cubatura vada rivisto, seguendo invece il principio che “chi più inquina più deve pagare”.
In concreto promuoveremo un tavolo di trattativa con le associazioni dei commercianti e della grande distribuzione per evitare da ora, sul nostro territorio, l’utilizzo delle buste di plastica non degradabili.
Ci attiveremo con le attività commerciali affinché nel limite del possibile sia ridotto l’ausilio degli imballi favorendo la distribuzione, con erogatori calibrati, di pasta, riso, latte, zucchero, sale, detersivi e quanti altri prodotti gli addetti del settore riterranno vendibili senza o con imballo ridotto, nel rispetto delle regole igieniche esistenti.

b) ENERGIA ALTERNATIVA
Bisognerà prevedere interventi di risparmio energetico partendo dagli edifici pubblici di vecchia costruzione, mentre sui futuri edifici pubblici e privati l’autorizzazione a costruire deve essere subordinata al contenimento energetico obbligatorio e all’installazione di nuove tecnologie adatte allo scopo.
Nello specifico bisognerà favorire e sostenere iniziative private e/o consortili per lo sviluppo e l’utilizzo di energie alternative nel campo delle agro energie, biomasse ecc.

c) VERDE PUBBLICO E CONDIZIONI AMBIENTALI

La situazione attuale si prospetta carica di pesanti aspetti negativi che vanno immediatamente corretti. Le condizioni igieniche delle strade delle piazze, dei parchi pubblici e dell’arredo urbano scivola con preoccupante rapidità verso un degrado che rischia di diventare irreversibile. L’immondizia staziona in ogni angolo della città favorendo uno spettacolo desolante: bottiglie frantumate, lattine e cartacce di ogni tipo e colore, buste di plastica di ogni dimensione, escrementi di animali, e, sotto le panchine, migliaia di mozziconi di sigarette accompagnate dai pacchetti vuoti.
L’arredo urbano è quotidianamente ingiuriato con graffi, rotture, scritte e messaggi d’ogni tipo e in tutte le lingue. Non c’è luogo pubblico o privato che è al riparo dai vandali, che non pagano mai per gli insulti che arrecano alla comunità.
I “parchetti” riservati ai giochi dei bambini si trovano per lo più in condizioni difficili, le giostrine da tempo sono rotte perciò inutilizzate come lo sono la maggior parte delle attrezzature ludiche, strumenti vetusti e logorati non dall’uso ma dallo stato d’abbandono in cui versano.
Le piante e il verde in generale appaiono sottoposti ad una manutenzione approssimativa e insufficiente e le convenzioni, stipulate al caso, ci sembrano inopportune e inadeguate: in concreto una spesa improduttiva.

PER QUESTO NOI PROPONIAMO CHE:

si proceda al progetto “adotta il tuo quartiere” utilizzando le potenzialità e le capacità dei cittadini residenti per prendersi cura della pulizia delle aree, della manutenzione del verde e della custodia del patrimonio pubblico complessivamente inteso. Il Comune metterà a disposizione le attrezzature adatte affinché a turno i cittadini interessati possano disporre del necessario per operare alla tenuta e alla custodia del patrimonio pubblico. Si potrà riconoscere a chi s’impegna un compenso limitato, (come un abbuono sulla tassa dello smaltimento dei rifiuti oppure altre agevolazioni da concordare). Ogni anno potrebbe essere istituito un premio simbolico per quel quartiere o rione che meglio ha custodito, difeso e favorito il patrimonio del territorio.
Per quanto riguarda le aree verdi, le piante e le rotonde, si attiveranno delle convenzioni con ditte o professionisti che saranno ricompensate con aspetti pubblicitari da collocarsi in punti strategici indicati e concordati. In sostanza l’idea è quella di migliorare le condizioni “a costo zero” facendo leva sullo spirito civico e sull’orgoglio dei guastallesi: ogni cittadino deve diventare il custode, il garante, il vigile autorizzato alla difesa del bene comune che è anche patrimonio personale.
Noi capovolgiamo la logica del menefreghismo imperante, dell’immobilismo critico che considera il patrimonio pubblico proprietà di nessuno. Guardiamo avanti, guardiamo in grande, guardiamo a realtà virtuose come Trento, Merano, Bolzano, ecc. Il popolo dei guastallesi uniti, forse, potrà fare anche meglio. Gandhi disse che” la civiltà di un popolo si misura nel rapporto che ha con la natura e il rispetto che ha per gli animali;” per questo ci pare opportuno che siano previste delle risorse per limitare il problema del randagismo,e per la salvaguardia delle colonie feline così come già prevedono dalle leggi in materia. A tale proposito si possono pensare delle convenzioni con le associazioni animaliste oltre a forme di sostegno anche economiche per le persone anziane, diversamente abili o privati indigenti che desiderino adottare un animale randagio. Servirà un accordo con il servizio veterinario della ASL perché vengano fornite gratuitamente le prestazione sanitarie e di profilassi a tutti gli animali randagi adottati. Inoltre, è indispensabile prevedere uno o più spazi verdi attrezzati per l’attività e il gioco per gli animali oltre ad uno spazio necessario per le loro funzioni corporali.

d) INCIDENZA EDILE SUL TERRITORIO
riteniamo che l’incidenza sul territorio e lo sviluppo del PSC e il conseguente POC vadano riconsiderati in fase di attuazione. Appare spropositata la previsione di milleseicento unità abitative, considerato che allo stato attuale è invenduto il 65% delle nuove costruzioni; a questo aggiungiamo tutte le unità sfitte e vediamo che non serve a nessuno favorire una cementificazione così massiccia. Con questa manovra si copre e scomparirà per sempre buona parte del terreno agricolo esistente per una superficie equivalente ad un quartiere come San Giacomo. Certo si recupera delle risorse economiche con la riscossione degli oneri urbanistici, ma pagheremo un conto più grande in fatto d’inquinamento e sarà irrimediabilmente modificato l’assetto del territorio agricolo e stravolto un ambiente storicamente strutturato.
Case, strade, parcheggi, fognature e servizi logistici come luce, gas, acqua: cambierà il senso del nostro territorio. Più unità abitative significano più assistenza sanitaria, più auto in movimento, più scuole, più caldaie che emettono fumi, più liquami scaricati, più energia, più acqua e quanto altro ancora servirà per soddisfare le esigenze di un agglomerato urbano.
Sarebbe più opportuno favorire la ristrutturazione degli edifici esistenti limitando, per quanto è di competenza comunale, i vincoli che la burocrazia impone. In futuro bisognerà coniugare la ragione dell’intelletto con i vincoli burocratici tanto da favorire il buon senso.
Vanno considerate alcune situazioni di criticità riguardo alla rete fognaria, probabilmente sarà sufficiente una manutenzione più puntuale e adeguata.

e) LE AREE GOLENALI
La golena rappresenta la vera risorsa del verde al servizio di Guastalla che attualmente in parte risulta valorizzata e in parte abbandonata ad usi che ne compromettono la qualità ambientale.. E’ necessario attuare un processo di riequilibrio dell’ecosistema fluviale con l’intervento incisivo e diretto dell’amministrazione locale sulle are demaniali che potrebbero essere acquisite in regime di concessione esercitando il diritto di prelazione.
Mentre il rapporto con associazioni del volontariato garantisce la qualità di alcune sue parti, le attività di escavazione compromettono ampie zone che vengono sottratte ad un uso collettivo.
La delocalizzazione di usi privati ha offerto nuove possibilità di iniziative importanti per la vita di questo sistema ambientale per il quale

NOI PROPONIAMO:

la realizzazione di politiche di salvaguardia ambientale che valorizzino sempre più il ruolo delle associazioni ambientaliste che si prendono cura del territorio e di questa importante risorsa.
E’ necessaria una manutenzione continua delle opere realizzate in questi anni: dalle piste ciclabili, ai servizi del Lido Po, all’approdo fluviale che dovrà essere gestito con l’apporto dei privati che svolgono attività economiche nelle aree ad esso vicine.
L’impegno fondamentale sarà quello della rinaturazione delle zone verdi e delle aree attualmente utilizzate per l’escavazione. Bisogna predisporre un progetto per il riutilizzo delle cave e la realizzazione di impianti per lo sport e il tempo libero negli specchi d’acqua che sono stati realizzati.
Dobbiamo trasformare una criticità in una risorsa: le cave possono diventare la vera spiaggia di Guastalla con la realizzazione di campi di canottaggio e di regata che possano dare l’occasione anche per realizzare scuole di canoa per i giovani, attività di trekking e di svolgimento di sport all’aria aperta.

IL TURISMO E LA CULTURA

Le iniziative culturali e turistiche che in questi anni sono state realizzate hanno dimostrato che Guastalla ha le potenzialità per trovare nella cultura e nel turismo un terreno di sviluppo economico.
Gli interventi realizzati però non hanno visto il coinvolgimento degli operatori privati e sono state gestite in modo quasi autarchico del comune che si è confrontato con pochi soggetti del volontariato, privilegiando il rapporto con la sola Pro Loco per la realizzazione di iniziative di richiamo, ma di brevissima durata, come la Gnoccata o la Notte Bianca.
Piante e Animali Perduti e la grande manifestazione che è cresciuta in questi anni e sulla quale si deve investire per darle continuità durante l’intero arco dell’anno, perchè essa può caratterizzare anche con diversi appuntamenti tutta l’attività che Guastalla svolge nel settore del turismo ambientale e dell’enogastronomia.
La cultura e il turismo devono essere occasione di crescita per i guastallesi, ma devono saper attrarre visitatori anche dall’esterno, per diventare potenzialità economica per il nostro territorio.
La gestione delle attività turistiche a livello territoriale è stata una scelta positiva, ma non è stata accompagnata dai risultati attesi. Per questo settore

NOI PROPONIAMO:

il potenziamento dei servizi turistici sul territorio con la riattivazione dell’Ostello del Po che è chiuso ormai da un anno e la possibilità di favorire chi intenda realizzare strutture ricettive: alberghi, bed & breakfast, agriturismi, ecc. che possano valorizzare il territorio e l’ambiente di Guastalla.
Le attività turistiche devono essere intensificate e puntare su alcune manifestazioni consolidate come Piante e Animali Perduti, ma anche rilanciare la Fiera di Santa Caterina e la Fiera di San Felice, in rapporto con le associazioni di categoria e dei commercianti della città.
Il teatro, la biblioteca e il museo sono strutture importanti, ma è necessario che le attività culturali cerchino di stimolare il pensiero dei cittadini e diano la possibilità di affrontare problemi che soprattutto la condizione economica di questi anni sta mettendo in crisi.
La cultura è una risorsa importante anche per l’integrazione sociale, se spinge a riflettere sui problemi veri delle persone.
Una attenzione particolare va posta alle politiche per i giovani che devono trovare la possibilità di esprimere la loro creatività e le loro esperienze in luoghi che siano destinati proprio a queste attività. A tale proposito si potrebbe utilizzare la struttura del vecchio “dispensario” e procedere, come già detto, al recupero della chiesa delle Cappuccine.
Servirà favorire la nascita di gruppi di lavoro e progettazioni rivolto alle attività giovanili, e in accordo con le scuole superiori andranno promossi momenti orientativi sulla scelta dei corsi di laurea, oltre ad incontri di sensibilizzazione rispetto all’uso e abuso di alcol, droghe e farmaci.