AMBIENTE E VERDE PUBBLICO


a) RACCOLTA DIFFERENZIATA
Affermiamo la nostra convinzione circa la necessità di procedere per estendere a tutto il territorio comunale la raccolta differenziata.
Riteniamo però che il servizio del “porta-porta” che oggi interessa una parte risibile della popolazione vada organizzato in modo più strutturato e funzionale.
Ora i passaggi e la raccolta risultano essere approssimativi e non rispondono a nessuna regola funzionale, né ciò favorisce il decoro ambientale che a ben vedere risulta essere peggiorato.
Centinaia di bidoncini stazionano per buona parte della giornata sui marciapiedi del centro storico, per non parlare dei bidoni più grandi che perennemente dimorano nelle piazze dello stesso centro.
Bisognerà affrontare il problema tenendo conto delle ragioni di alcune attività commerciali impossibilitate ad ospitare i bidoni dei rifiuti per mancanza di spazio.
In alcuni casi lo spazio esiste, ma la conservazione del pattume in quei luoghi risulta essere in contrasto con il rispetto delle norme igieniche in vigore.
La raccolta è fatta con camioncini puzzolenti e inquinanti in modo disordinato e senza logica, i bidoncini sono svuotati e lasciati aperti e così rimangono, per diverse ore, con i loro residui: un vero paradiso per mosche, insetti vari e in alcune occasioni anche topi.
Non parliamo poi della frequenza disordinata dei passaggi che non prevedono la raccolta nei giorni festivi; proviamo ad immaginare quale situazione si viene a determinare nelle case nei momenti di doppia o tripla festività come Natale, Pasqua, Ferragosto o altre festività infrasettimanali.
D’estate, i bidoncini dell’umido risultano essere insufficienti dato che il residuo organico dei frutti di stagione è simile o superiore alla capacità ricettiva del contenitore, che bisogna tenersi in casa per giorni. A tale proposito sarà il caso di prevedere la raccolta di vicinanza quale sostegno all’attuale servizio, inoltre serviranno dei contenitori per la raccolta degli olii usati per cucinare.
Se poi consideriamo che l’immondizia può essere una risorsa e il riciclarla una ricchezza non si capisce perché questa “ricchezza” abbia prodotto e produrrà un aumento dei costi e una lievitazione delle tariffe. In due anni l’aumento è stato pari al 10%, quasi quattro volte l’inflazione reale.
A parte questo interrogativo, pensiamo che anche il sistema delle tariffe per cubatura vada rivisto, seguendo invece il principio che “chi più inquina più deve pagare”.
In concreto promuoveremo un tavolo di trattativa con le associazioni dei commercianti e della grande distribuzione per evitare da ora, sul nostro territorio, l’utilizzo delle buste di plastica non degradabili.
Ci attiveremo con le attività commerciali affinché nel limite del possibile sia ridotto l’ausilio degli imballi favorendo la distribuzione, con erogatori calibrati, di pasta, riso, latte, zucchero, sale, detersivi e quanti altri prodotti gli addetti del settore riterranno vendibili senza o con imballo ridotto, nel rispetto delle regole igieniche esistenti.

b) ENERGIA ALTERNATIVA
Bisognerà prevedere interventi di risparmio energetico partendo dagli edifici pubblici di vecchia costruzione, mentre sui futuri edifici pubblici e privati l’autorizzazione a costruire deve essere subordinata al contenimento energetico obbligatorio e all’installazione di nuove tecnologie adatte allo scopo.
Nello specifico bisognerà favorire e sostenere iniziative private e/o consortili per lo sviluppo e l’utilizzo di energie alternative nel campo delle agro energie, biomasse ecc.

c) VERDE PUBBLICO E CONDIZIONI AMBIENTALI

La situazione attuale si prospetta carica di pesanti aspetti negativi che vanno immediatamente corretti. Le condizioni igieniche delle strade delle piazze, dei parchi pubblici e dell’arredo urbano scivola con preoccupante rapidità verso un degrado che rischia di diventare irreversibile. L’immondizia staziona in ogni angolo della città favorendo uno spettacolo desolante: bottiglie frantumate, lattine e cartacce di ogni tipo e colore, buste di plastica di ogni dimensione, escrementi di animali, e, sotto le panchine, migliaia di mozziconi di sigarette accompagnate dai pacchetti vuoti.
L’arredo urbano è quotidianamente ingiuriato con graffi, rotture, scritte e messaggi d’ogni tipo e in tutte le lingue. Non c’è luogo pubblico o privato che è al riparo dai vandali, che non pagano mai per gli insulti che arrecano alla comunità.
I “parchetti” riservati ai giochi dei bambini si trovano per lo più in condizioni difficili, le giostrine da tempo sono rotte perciò inutilizzate come lo sono la maggior parte delle attrezzature ludiche, strumenti vetusti e logorati non dall’uso ma dallo stato d’abbandono in cui versano.
Le piante e il verde in generale appaiono sottoposti ad una manutenzione approssimativa e insufficiente e le convenzioni, stipulate al caso, ci sembrano inopportune e inadeguate: in concreto una spesa improduttiva.

PER QUESTO NOI PROPONIAMO CHE:

si proceda al progetto “adotta il tuo quartiere” utilizzando le potenzialità e le capacità dei cittadini residenti per prendersi cura della pulizia delle aree, della manutenzione del verde e della custodia del patrimonio pubblico complessivamente inteso. Il Comune metterà a disposizione le attrezzature adatte affinché a turno i cittadini interessati possano disporre del necessario per operare alla tenuta e alla custodia del patrimonio pubblico. Si potrà riconoscere a chi s’impegna un compenso limitato, (come un abbuono sulla tassa dello smaltimento dei rifiuti oppure altre agevolazioni da concordare). Ogni anno potrebbe essere istituito un premio simbolico per quel quartiere o rione che meglio ha custodito, difeso e favorito il patrimonio del territorio.
Per quanto riguarda le aree verdi, le piante e le rotonde, si attiveranno delle convenzioni con ditte o professionisti che saranno ricompensate con aspetti pubblicitari da collocarsi in punti strategici indicati e concordati. In sostanza l’idea è quella di migliorare le condizioni “a costo zero” facendo leva sullo spirito civico e sull’orgoglio dei guastallesi: ogni cittadino deve diventare il custode, il garante, il vigile autorizzato alla difesa del bene comune che è anche patrimonio personale.
Noi capovolgiamo la logica del menefreghismo imperante, dell’immobilismo critico che considera il patrimonio pubblico proprietà di nessuno. Guardiamo avanti, guardiamo in grande, guardiamo a realtà virtuose come Trento, Merano, Bolzano, ecc. Il popolo dei guastallesi uniti, forse, potrà fare anche meglio. Gandhi disse che” la civiltà di un popolo si misura nel rapporto che ha con la natura e il rispetto che ha per gli animali;” per questo ci pare opportuno che siano previste delle risorse per limitare il problema del randagismo,e per la salvaguardia delle colonie feline così come già prevedono dalle leggi in materia. A tale proposito si possono pensare delle convenzioni con le associazioni animaliste oltre a forme di sostegno anche economiche per le persone anziane, diversamente abili o privati indigenti che desiderino adottare un animale randagio. Servirà un accordo con il servizio veterinario della ASL perché vengano fornite gratuitamente le prestazione sanitarie e di profilassi a tutti gli animali randagi adottati. Inoltre, è indispensabile prevedere uno o più spazi verdi attrezzati per l’attività e il gioco per gli animali oltre ad uno spazio necessario per le loro funzioni corporali.

d) INCIDENZA EDILE SUL TERRITORIO
riteniamo che l’incidenza sul territorio e lo sviluppo del PSC e il conseguente POC vadano riconsiderati in fase di attuazione. Appare spropositata la previsione di milleseicento unità abitative, considerato che allo stato attuale è invenduto il 65% delle nuove costruzioni; a questo aggiungiamo tutte le unità sfitte e vediamo che non serve a nessuno favorire una cementificazione così massiccia. Con questa manovra si copre e scomparirà per sempre buona parte del terreno agricolo esistente per una superficie equivalente ad un quartiere come San Giacomo. Certo si recupera delle risorse economiche con la riscossione degli oneri urbanistici, ma pagheremo un conto più grande in fatto d’inquinamento e sarà irrimediabilmente modificato l’assetto del territorio agricolo e stravolto un ambiente storicamente strutturato.
Case, strade, parcheggi, fognature e servizi logistici come luce, gas, acqua: cambierà il senso del nostro territorio. Più unità abitative significano più assistenza sanitaria, più auto in movimento, più scuole, più caldaie che emettono fumi, più liquami scaricati, più energia, più acqua e quanto altro ancora servirà per soddisfare le esigenze di un agglomerato urbano.
Sarebbe più opportuno favorire la ristrutturazione degli edifici esistenti limitando, per quanto è di competenza comunale, i vincoli che la burocrazia impone. In futuro bisognerà coniugare la ragione dell’intelletto con i vincoli burocratici tanto da favorire il buon senso.
Vanno considerate alcune situazioni di criticità riguardo alla rete fognaria, probabilmente sarà sufficiente una manutenzione più puntuale e adeguata.

e) LE AREE GOLENALI
La golena rappresenta la vera risorsa del verde al servizio di Guastalla che attualmente in parte risulta valorizzata e in parte abbandonata ad usi che ne compromettono la qualità ambientale.. E’ necessario attuare un processo di riequilibrio dell’ecosistema fluviale con l’intervento incisivo e diretto dell’amministrazione locale sulle are demaniali che potrebbero essere acquisite in regime di concessione esercitando il diritto di prelazione.
Mentre il rapporto con associazioni del volontariato garantisce la qualità di alcune sue parti, le attività di escavazione compromettono ampie zone che vengono sottratte ad un uso collettivo.
La delocalizzazione di usi privati ha offerto nuove possibilità di iniziative importanti per la vita di questo sistema ambientale per il quale

NOI PROPONIAMO:

la realizzazione di politiche di salvaguardia ambientale che valorizzino sempre più il ruolo delle associazioni ambientaliste che si prendono cura del territorio e di questa importante risorsa.
E’ necessaria una manutenzione continua delle opere realizzate in questi anni: dalle piste ciclabili, ai servizi del Lido Po, all’approdo fluviale che dovrà essere gestito con l’apporto dei privati che svolgono attività economiche nelle aree ad esso vicine.
L’impegno fondamentale sarà quello della rinaturazione delle zone verdi e delle aree attualmente utilizzate per l’escavazione. Bisogna predisporre un progetto per il riutilizzo delle cave e la realizzazione di impianti per lo sport e il tempo libero negli specchi d’acqua che sono stati realizzati.
Dobbiamo trasformare una criticità in una risorsa: le cave possono diventare la vera spiaggia di Guastalla con la realizzazione di campi di canottaggio e di regata che possano dare l’occasione anche per realizzare scuole di canoa per i giovani, attività di trekking e di svolgimento di sport all’aria aperta.